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Viaggio in un campo di sosta

La terraferma veneziana è stata interessata fin dagli anni 90 ad un grande flusso di profughi di etnia Rom provenienti dall’area balcanica, sconvolta in quegli anni da eventi bellici, che ha determinato l’apertura di due campi di accoglienza.
Nel corso del tempo quelli che dovevano essere campi di sosta per i nomadi sfollati sono diventati, di fatto, strutture stanziali, diventando il posto dove queste persone hanno vissuto per anni, dando vita, com’è facilmente intuibile, ad un’esperienza complessa sotto il profilo dell’integrazione e dell’inserimento nei meccanismi della società di accoglienza.
Grazie ad una collaborazione con la direzione dei campi ed il rapporto instauratosi con gli ospiti ho realizzato delle immagini che rappresentano un “viaggio” all’interno di queste realtà. Il risultato riporta abbastanza fedelmente il contatto che ho avuto con la sfrenata vitalità di questa gente e il calore di nuclei familiari che in una situazione di oggettiva precarietà testimoniano con orgoglio un forte senso di appartenenza alla propria comunità.